Nel 2012 grazie all’aiuto di un’altra associazione italiana, si è provveduto alla costruzione del Kituo Tabasamu, che in italiano significa centro del sorriso E’ composto da quattro strutture: Nyumba Karibu (Casa Benvenuti!) è una casa atta ad ospitare i volontari provenienti dall’Italia, Ofisi Tabasamu (Ufficio Sorriso) è una struttura con l’infermeria, con un ambulatorio e varie stanze per ospitare eventuali ammalati. L’edificio più grande è la Nyumba Tabasamu (Casa Sorriso), destinata ad accogliere proprio coloro che sono a rischio di “perdere il sorriso”: bambini, giovani, anziani, che si trovano ad affrontare un periodo di particolare difficoltà che non potrebbero affrontare da soli. Non può e non vuole sostituirsi ad una struttura ospedaliera, ma certamente può accogliere il bambino orfano di pochi anni che vive con la nonna e che nella stagione fredda si è preso una bronchite, quello malnutrito perché alla mamma piace più l’osteria che la casa, quello con una scottatura che ha bisogno di un posto pulito per guarire più che una capanna con il pavimento di terra, l’ammalato di aids che sta attraversando un periodo più critico, un disabile del villaggio vicino che ha bisogno di ospitalità per fare la fisioterapia, una donna tormentata dal marito che non sa dove andare, l’anziano che non sa più muoversi e che non ha figli o parenti che lo aiutino. L’ultimo edificio è Ukumbi Tabasamu (Salone Sorriso), non troppo grande e vicino a Nyumba Tabasamu ma situato in modo da essere fruibile da persone esterne senza interferire con le sue attività, costituendosi come una specie di centro diurno. All’interno di Nyumba Tabasamu è stata attrezzata la palestra per la riabilitazione dei bambini, con bagni adeguati e spazi per ospitare gli utenti provenienti da villaggi lontani. Il centro Tabasamu funge però anche da punto d’incontro e di aiuto nei confronti di famiglie che spesso vivono la disabilità dei loro piccoli in maniera difficoltosa; la difficoltà nasce dal fatto che non vi sono mezzi adeguati per affrontarla con successo. Soprattutto a causa di queste difficoltà che potremmo definire strutturali (abitazioni molto precarie, servizi igienici del tutto inadeguati specialmente per bambini con disabilità motorie, mancanza di acqua corrente, strade sterrate, piccoli sentieri e una serie di ostacoli alla mobilità coniugati spesso con una situazione economica al limite della sopravvivenza, mancanza di supporti istituzionali e di operatori sociosanitari competenti) e in parte anche a causa di credenze superstiziose, spesso questi bambini rischiano di essere emarginati rimanendo relegati nelle proprie abitazioni, privati di un inserimento sociale significativo.
Il centro Tabasamu, nel quale anche l’associazione Smile to Africa Onlus, continua a svolgere le sue attività portando avanti un progetto a sostegno di bambini molti dei quali sieropositivi, orfani di uno o entrambi i genitori, e/o in gravi condizioni economiche e familiari, funge da punto d’incontro tra le associazioni, simboleggiando l’unità di intenti, volta unicamente produrre benefici alla popolazione locale.
Fino al 2012 non esisteva alcun programma specifico riguardante la riabilitazione dei bambini pur avendo Mawaki già rilevato l’esistenza e l’importanza di questa criticità. Dal 2012 grazie all’impegno dell’associazione Smile to Africa Onlus di Brescia che ha finanziato la costruzione del centro Tabasamu e all’associazione Nyumba Ali Onlus di Bologna (presente, già da anni, anche ad Iringa con un centro di riabilitazione) che si è fatta carico di tutto ciò che riguardava la riabilitazione di bambini soprattutto con disabilità motoria, si è potuto iniziare un progetto di collaborazione che ha condotto alla nascita di attività permanenti a favore dei bambini, prima del solo villaggio di Pomerini, ma successivamente allargate anche a quelli di tutti i villaggi della zona d’intervento interessata (i comprensori di Ng’uruhe, Ukumbi, Mtitu, Kising’a, Ukwega e Kidabaga presenti nella provincia di Kilolo e comprendenti una popolazione che supera le 80.000 persone). Nel frattempo, con fondi del governo nazionale, la provincia di Kilolo ha realizzato il proprio centro provinciale per ragazzi e ragazze diversamente abili in età scolare all’interno della scuola elementare di Pomerini, in modo da favorire l’integrazione scolastica, la cui piena realizzazione è tuttavia ancora lontana. A tutt’oggi questo centro ospita circa 80 studenti, provenienti da tutta la provincia. Questi ragazzi necessitano di un intervento fisioterapico, svolto dalle nostre “dade” (terapiste), in quanto, almeno per il momento, il governo assicura esclusivamente l’insegnamento scolastico, escludendo qualsiasi altro tipo di intervento volto al miglioramento della qualità di vita.
Questa situazione ci ha spinto, dall’inizio del 2017, a farci promotori del progetto “TEMBEA” (in lingua swahili CAMMINA); un progetto in collaborazione con la NGO MAWAKI, la cui mission è l’accoglienza / degenza e assistenza riabilitativa, educativa e sociale per bambini affetti prevalentemente da danni di natura neuromotoria presenti sia presso il Centro Tabasamu, sia presso il centro provinciale istituito presso la scuola elementare. Il nostro progetto pertanto, si propone di provvedere a questa parte di bambini per garantire loro la giusta assistenza e riabilitazione.
Il nostro aiuto consiste nel sostenerli quotidianamente dal punto di vista socio-educativo, nutrizionale, riabilitativo, assistenziale e sanitario. Secondo la divisione delle strutture precedentemente descritte, ci sono 15 bambini ospitati nella struttura governativa, alcuni di loro orfani, e molti provenienti da villaggi molto distanti. Degli attuali 30 bambini che
frequentano il centro Tabasamu una decina sono di Pomerini, villaggio in cui ha sede il
centro, per loro quello è il posto in cui svolgere le attività riabilitative e pranzare, per poi
ritornare a casa propria; mentre per quelli che vengono da altri villaggi, viene fatta una turnazione che permette, ad ognuno di loro, la permanenza a settimane alterne (un nostro pulmino si occupa di andarli prendere dalle proprie abitazione il lunedì per poi riaccompagnarli il venerdì pomeriggio). Il centro rappresenta anche la loro casa, il posto in cui nutrirsi e dormire, oltre ad essere il punto in cui svolgere attività quotidiane volte a favorire una stimolazione di tipo globale per garantire un miglioramento della qualità di vita. Per quelli presenti nel centro governativo, abbiamo concordato, di concerto con la direzione scolastica, che usufruiranno di sedute fisioterapiche per almeno tre volte alla settimana.
Principalmente questi bambini presentano disordini del movimento le cui cause sono legate sia a lesioni a carico del sistema nervoso centrale sia a mancanza di prevenzione (che porta al successivo peggioramento e regressione della funzione deficitaria). Questa è la conseguenza di un mancato riconoscimento e trattamento precoce. Disordini di questo genere in Occidente, attraverso interventi chirurgici, tutori, ortesi etc , possono essere riequilibrati. Oltre al danno motorio (che è il più visibile), questi bambini possono sviluppare tutta una serie di disturbi associati che spesso (anche in Italia) passano in secondo piano, come: turbe emotive di stampo depressivo-autosvalutativo che possono dare origine a disturbi psichiatrici, disturbi comportamentali, difficoltà nelle autonomie, in epoche successive.